Nonostante il cambiamento porti sempre un certo scompiglio, mettiamoci il cuore in pace ed abituiamoci a vedere i nostri vecchi termosifoni accessoriati con i moderni ripartitori di calorie. Sono piccoli ma all'interno nascondono un condensato di tecnologia elettronica da far invidia a molti apparecchi domestici: innanzi tutto i modelli attuali sono dotati di due sonde, una rivolta verso il radiatore e l'altra verso l'ambiente della stanza, poi sono dotati di memoria per mantenere le letture di periodi precedenti ed infine di trasmettitore radio per inviare ad un antenna centrale le letture rilevate. Chiaramente tutti i ripartitori (o se vogliamo contabilizzatori indiretti) sono anche in grado di capire se qualcuno cerca di manometterli grazie a micro contatti che segnalano l'apertura dell'involucro dell'apparecchio e sono in grado di segnalare in tempo reale malfunzionamenti o tentativi di scasso.Il posizionamento sul radiatore dipende dalla marca e dal modello ma indicativamente il fulcro dell'apparecchio si trova orizzontalmente al centro e verticalmente in alto tra il 66% ed il 75% dell'altezza complessiva del radiatore. Ma come avviene la contabilizzazione? In modo molto semplice in quanto è sufficiente misurare la differenza di temperatura tra il radiatore e l'ambiente per sapere quale è il flusso unitario di energia ceduta e quindi consumata: tale valore va poi normalizzato con i parametri specifici del radiatore in questione e cioè dimensione (quindi calorie), forma, materiale, etc.. Attenzione perché in molti casi tali parametri vengono programmati sul singolo ripartitore mentre più spesso vengono rielaborati direttamente dal gestore/amministratore dello stabile in fase di suddivisione delle spese ed è quindi possibile commettere errori nell'associazione tra parametri e letture (anche se ogni singolo ripartitore è contrassegnato in modo univoco da una matricola).
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Domanda ricorrente: "con cosa mi conviene riscaldare?" Se per convenienza intendiamo il solo lato economico allora i calcoli sono presto fatti e li potete trovare sulla tabella qui; i prezzi sono indicativi così come le rese dei tipi di generatori ma comunque rappresentano una media interessante (partendo da 100% di un classico impianto con caldaia a metano tradizionale). Ci sono però altre coniugazioni del principio di convenienza che è necessario considerare: un esempio è il teleriscaldamento (non in tabella a causa della enorme variabilità da Comune all'altro) che a fronte spesso di una tariffa elevata (nel mio comune 0,13 euro/kWh) si propone come soluzione sicura rispetto al gas; ma c'è comunque differenza tra una caldaia in salotto ed una in locale apposito, e spesso il gas è comunque presente in cucina e quindi il problema permane nonostante la suggestione di essere al sicuro. Proprio il risvolto psicologico gioca una sua carta di convenienza nella gestione di caminetti e stufe, soprattutto a pellet, perché il fatto di conoscere esattamente la quantità di combustibile (ed il costo) consumata nell'arco della giornata rende molto più parsimoniosi, e se un sacco di pellet costa 4 euro vederlo bruciare in qualche ora ci rende resistenti a temperature normalmente insopportabili. Un altro riscontro essenziale è la comodità di gestione di un impianto, dove per esempio le biomasse hanno il loro punto debole (stoccaggio legna/pellet, trasporto, approvvigionamento, etc..) mentre diventano improponibili per il singolo utilizzatore tecnologie troppo complesse come per il cippato, mais e derivati vari. Sembrerebbe che quindi la soluzione definitiva non esista se non fosse per le pompe di calore: efficienti, comode, sicure e flessibili: si parte con quelle ad aria, per passare a quelle alimentate ad acqua e finendo con le geotermiche. Se non fosse per il costo mediamente più elevato dell'energia elettrica in Italia, non ci sarebbe dubbio sulla convenienza (ed uso il termine nell'accezione più larga) di questa tecnologia. Chiaramente il modo migliore per risparmiare è quello di non sprecare calore e di utilizzare al massimo le fonti gratuite che la natura ci elargisce, prime tra tutte l'energia solare. |
AutoreRoello Piero Archivio
Giugno 2016
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