Due problemi fondamentali si pongono durante lo studio di fattibilità di un impianto solare, il calcolo della radiazione solare incidente sui nostri futuri pannelli e l'accuratezza di questo calcolo in base ad eventuali ombreggiamenti o profili dell'orizzonte non favorevoli. Il sito più stupefacente da questo punto di vista è The Satellite Application Facility on Climate Monitoring (CM SAF), un consorzio che mette a disposizione una notevole quantità di dati per lo più acquisiti attraverso appositi satelliti: ma la caratteristica saliente deriva dalla combinazione di tali dati con google maps, il che permette di posizionare e georeferenziare il nostro impianto con un accuratezza di centimetri, per poi vedere nel risultato il grafico dell'irraggiamento insieme al profilo dell'orizzonte, naturalmente calcolato dai dati altimetrici di google.
Un altra importante risorsa è l'atlante solare sul sito dell'ENEA che permettte di esportare i dati relativi alla media delle annate dal 1995 al1999. Ultima risorsa web a mio avviso interessante è il database SoDa che offre diversi servizi gratuiti ma anche molti a pagamento. Per le risorse come fogli di calcolo e software di tipo freeware vi passo semplicemente il link al sito del Ing. Caffarelli dal quale potrete scaricare alcuni degli strumenti più versatili come "SOLE", il foglio di calcolo che permette di simulare la presenza di ombreggiamenti davanti al vostro impianto fotovolatico. Buon irraggiamento a tutti!
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Come molti sapranno dall'introduzione degli incentivi chiamati "conto energia" ad oggi molte cose sono cambiate e stanno cambiando: a mio avviso una delle principali è stata la modifica della procedura di scambio sul posto. Mentre in origine l'energia prodotta in eccesso nelle ore di punta dall'impianto fotovoltaico veniva trimestralmente conguagliata con quella assorbita dalla rete nei momenti di alto consumo e bassa produzione (facendo a tutti gli effetti da accumulatore elettrico), da qualche mese le cose sono molto diverse;
tralasciando l'incentivo che viene pagato comunque su tutta l'energia prodotta dai pannelli (che comunque è destinato gradualmente a diminuire) concentriamoci sugli scambi di energia tra l'impianto fotovoltaico e la rete elettrica. Con i nuovi contatori elettronici il gestore è in grado di misurare ora per ora i flussi di energia elettrica e quindi di fatturare esattamente la quantità di energia prelevata quando abbiamo superato con i consumi l'energia che avevamo a disposizione dai pannelli: questa energia la paghiamo alla tariffa stipulata nel contratto con il nostro gestore (in base allo scaglione di consumo). Capita anche però al contrario che in alcumi momenti i nostri pannelli producano energia in eccesso e che il contatore contabilizzi una cessione verso la rete che reimmette l'energia verso gli altri utenti: questa energia viene pagata in base ad una borsa del mercato elettrico e gestita dal GME. La differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita è però sostanziale a causa soprattutto delle accise che paghiamo all'acquisto e che non vengono rimborsate in fase di vendita; diventa quindi necessario, per ottimizzare l'impianto, avere un'idea di ciò che succede nel corso dell'anno a livello di produzione e consumo orario, giorno per giorno e mese per mese: siccome è impossibile prevedere il futuro e quindi non possiamo sapere se il giorno nuvoloso sarà anche il giorno del bucato, dobbiamo ragionare in termini storico-statistici; ho creato quindi un foglio di calcolo che riasume, partendo appunto da dati medi, i calcoli per il giorno tipico di ogni mese ed i flussi di energia elettrica in uscita ed entrata. I dati da inserire sono la producibilità annua dell'impianto fotovoltaico, il consumo medio annuo del nostro immobile, e volendo un profilo orario di consumo elettrico giornaliero. Il risultato è l'importo in euro che pagheremo (molto probabile) o ci verrà rimborsato in un anno; la sorpresa chiaramente è che nonostante il nostro potente impianto solare spesso ci potremmo trovare a pagare lo stesso bollette non proprio simboliche. Per nostra (inteso come nostrà comunità) fortuna vedo un sempre più interessante proliferare di pannelli solari per la produzione di acqua calda e mi chiedo quanti degli utenti che li possiedono siano stati sufficientemente delucidati sulle caratteristiche e sul funzionamento. Ne approfitto quindi per dare alcune indicazioni che potrebbero tornare utili per monitorare l'impianto solare e capire se stà realmente funzionando a dovere.
Gli indicatori principali di funzionamento sono: 1) Manometro pressione impianto solare 2) Indicatore di portata fluido solare 3) Termometro temperatura collettori solari 4) Termometro temperatura bollitore solare Un impianto che si rispetti deve essere dotato almeno degli strumenti indicatori appena elencati ma il solo fatto di averli non ci aiuta a capire se il nostro impianto stia producendo al massimo; - il primo controllo da effettuare è sul manometro: la lancetta indicatrice deve essere sopra lo zero e non superiore al 6 (parliamo di Atmosfere) ma normalmente l'impianto viene caricato tra i 2 e 3 atm; ciò dipende dall'altezza a cui sono installati i collettori (pannelli) solari. Se la pressione è vicina allo zero si deve reintegrare del liquido nell'impianto mentre se è troppo vicina al 6 è necessario verificare la carica del vaso di espansione (operazioni che è meglio far eseguire all'istallatore) - il secondo controllo va fatto sull'indicatore di portata che di solito si trova sulla tubazione al di sotto della pompa e si presenta come uno spioncino graduato all'interno del quale è possibile vedere muoversi in alto ed in basso un disco bianco: proprio tale movimento deve essere correlato al funzionamento della pompa solare e, trascurando i valori di portata che in base alla tipologia di impianto dovrebbero leggersi, avendo la pazienza di aspettare che la pompa si avvii, dovremo vedere il disco alzarsi dal fondo per rimanere a "galleggio" all'interno dello spioncino. Se ciò non accadesse i problemi potrebbero essere svariati anche se il più frequente è la presenza di aria all'interno delle tubazioni o dei pannelli. - il terzo controllo viene effettuato sulle temperature di esercizio e quindi sui due valori che mi auguro possiate leggere sulla centralina solare, la temperatura collettori e quella del bollitore. Se aprite un rubinetto per far scorrere dell'acqua calda dovreste vedere che la temperatura bollitore inizia a diminuire e quando quest'ultima è inferiore di circa 5-6 gradi a quella dei collettori dovreste sentire la pompa che entra in funzione. La temperatura dei collettori è proporzionale all'irraggiamento solare e quindi dobbiamo aspettarci temperature maggiori con giornate estive e soleggiate ma non dobbiamo confonderci su di una questione: se durante giornate di sole la temperatura dei collettori non sale in modo repentino è buon segno perchè significa che tutto il calore viene ceduto all'acqua del bollitore (o accumulo) mentre se notiamo che la temperatura è spesso esagerata, anche superiore ai 100 gradi, potrebbe essere un segnale di qualche malfunzionamento o del fatto che non viene utilizzata acqua calda in quel periodo (e quindi il bollitore già molto caldo non necessità di altro calore). Per concludere direi che la parola d'ordine è "circolare" (ma non vorrei sembrarvi un vigile urbano) e cioè controllare spesso che il liquido solare sia in grado di compiere il suo ciclo all'interno del circuto, scambiando calore dai pannelli al vostro accumulo; la prima spia che ciò non stà avvendo sufficientemente è la prolungata elevata temperatura dei collettori. |
AutoreRoello Piero Archivio
Giugno 2016
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