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Impianti a bassa temperatura

28/5/2008

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Nonostante si sia già parlato di impianti radianti a bassa temperatura mi sembrava opportuno allargare il campo agli impianti a radiatori, soprattutto in relazione al fatto che la maggiorparte degli impianti esistenti è composto proprio da tali elementi; valutare quindi  l'opportunità di far funzionare gli impianti esistenti a temperature più basse o di ristrutturare gli impianti aumentando gli elementi scaldanti, può essere utile per procedere ad una migliore adattabilità con tecnologie meno energivore quali la caldaia a condensazione e la pompa di calore.
Innanzi tutto dobbiamo considerare il periodo in cui è stato realizzato l'impianto e le eventuali ristrutturazioni che l'immobile ha subito nel corso degli anni, questo allo scopo di capire se il dimensionamento dei radiatori è stato fatto per una situazione dispersiva che negli anni è poi migliorata (per esempio a seguito di istallazione di nuovi infissi): più in generale sarebbe opportuno ricalcolare il fabbisogno termico nella situazione attuale per fotografare l'eventale surplus di elementi  dei radiatori.

In secondo luogo è necessario determinare i periodi di accensione giornaliera per capire quanto del funzionamento ad intermittenza dell'attuale impianto ci costringe ad utilizzare temperature di esercizio più alte; dobbiamo infatti pensare che nel dimensionamento di un impianto si usava calcolare un aumento cospicuo di potenza per poter sfruttare dei picchi di erogazione che permettessero all'impianto di andare velocemente a regime, mentre ad oggi la filosofia è quella di aumentare la potenza dei radiatori per utilizzare l'impianto a temperature più basse e per lunghi periodi.

Insomma, sono cambiate le filosofie di progettazione ma il risultato più o meno è rimasto lo stesso con il vantaggio che già oggi molti vecchi impianti possono lavorare a basse temperature con l'enorme vantaggio di poter risparmiare il combustibile ed i costi di un eventuale ristrutturazione.

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Solare termico per refrigerare l'acqua.

17/5/2008

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E' uno di quei pensieri che ricordano l'alchimia mediovale come creare l'oro dal piombo, ed invece si tratta solo di termodinamica: usare l'energia dell'acqua calda per produrre lavoro e quindi riuscire a refrigerare un liquido.

A dirla tutta il principio fu già utilizzato a partire dalla fine del 1800, ma in seguito è stato rilegato ad applicazioni particolari a cuasa del grande successo dei compressori nell'ambito della refrigerazione; oggi torna in auge grazie alla possibilità di sfruttamento di calore residuo da processi industriali ed abbinato alla produzione da solare termico. Mentre nel primo caso già da qualche anno si vedevano applicazioni in abbinamento a motori cogenerativi (che producono energia elettrica e calore contemporaneamente) in modo da poterli utilizzare anche durante il periodo estivo, i cosiddetti assorbitori non si vedevano quasi mai abbinati al solare termico. In effetti il problema nasce dal fatto che le più diffuse tipologie di assorbitori necessitano un liquido di alimentazione a temperature minime di 90 gradi e sappiamo che ciò non è sempre osservabile con le normali tecnologie solari: il problema è stato risolto con l'integrazione di un bruciatore di backup direttamente sull'assorbitore in modo da poter sempre integrare il calore necessario. La tecnologia dei pannelli a concentrazione, soprattutto del tipo parabolico, ha poi permesso negli ultimi anni di lavorare su impianti a temperature che si avvicinano ai 200 gradi centigradi e che quindi possono essere meglio abbinati alla soluzione degli assorbitori. 

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Solare termico: configurazione standard

12/5/2008

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Molto spesso chi si avvicina a tecnologie che conosce poco, si domanda quale sarà la configurazione migliore per le proprie esigenze, la più affidabile, la più brevettata, etc.

Nel solare termico la soluzione standard è quella con due pannelli vetrati piani, in totale circa 5 mq, e bollitore bivalente, cioè alimentato sia dalla caldaia che dai pannelli, da 300 lt. Questo impianto permette una produzione di circa il 65-80% dell'acqua sanitaria per una famiglia di 4 persone (varia molto dall'ubicazione geografica) e con una affidabilità veramente elevata che dovrebbe portare la vita di impianto a 25 anni con pochissimi interventi durante tale periodo.

L'affidabilità è dovuta fondamentalmente alle temperature massime che si producono nel pannello piano (temperatura di stagnazione) e che difficilmente rischiano di danneggiare i componenti dell'impianto, e dal buon dimensionamento col bollitore che permette di non avere mai eccessi di acqua calda da smaltire.

Inoltre i componenti di questo tipo di impianto sono ormai testati da anni e centralina elettronica, circolatore, e quant'altro godono di elevatissimi standard di efficienza e durata.

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Regione Piemonte: al via i finanziamenti per le imprese

1/5/2008

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Il Piemonte è la Regione Europea che nel 2008 ha messo a disposizione la maggior quantità di risorse per il risparmio energetico: 140 milioni di euro.

Le misure e i relativi bandi sono articolate come segue:
Misura 1, «Incentivazione alla razionalizzazione dei consumi energetici e all’uso di fonti di energia rinnovabile negli insediamenti produttivi», ha lo scopo di incentivare la razionalizzazione dei consumi energetici e l’uso di fonti di energia rinnovabile negli insediamenti produttivi (imprese). I soggetti destinatari dell’intervento sono le imprese singole o associate, con unità operativa in Piemonte, che esercitino attività diretta alla produzione di beni o servizi nell’ambito dei settori individuati da apposito bando.
La dotazione finanziaria iniziale della misura è pari a 50 milioni di euro.
Tempistiche: dalle ore 9.00 del 10 giugno 2008 gli utenti, dopo essersi accreditati, potranno inserire le coordinate geografiche dell'intervento e i dati principali dell'impresa proponente;  dalle ore 9.00 del 25 giugno 2008 potranno essere presentate le domande.

Misura 2, «Incentivazione all’insediamento di nuovi impianti e nuove linee di produzione di sistemi e componenti dedicati allo sfruttamento di energie rinnovabili e vettori energetici, all’efficienza energetica nonché all’innovazione di prodotto nell’ambito delle tecnologie in campo energetico»,  ha come obiettivo la promozione dell’insediamento di nuovi impianti e nuove linee di produzione di sistemi legati alle fonti rinnovabili e all’efficienza energetica: dalla creazione di nuovi stabilimenti, all’ampliamento, ristrutturazione o riconversione innovativa di un impianto produttivo esistente. I soggetti destinatari dell’intervento sono le piccole e medie imprese, singole od associate, con unità operativa ubicata in Piemonte, che esercitino attività diretta alla produzione di beni o servizi nell’ambito dei settori individuati da apposito bando.
La dotazione finanziaria iniziale della misura è pari a 40 milioni di euro.
Tempistiche: dalle ore 9.00 del 10 giugno 2008 gli utenti, dopo essersi accreditati, potranno inserire le coordinate geografiche dell'intervento e i dati principali dell'impresa proponente; dalle ore 9.00 del 27 giugno 2008 potranno essere presentate le domande.
Misura 3, a regia regionale, sull’incentivazione alla razionalizzazione dei consumi energetici e alla produzione di energia da fonti rinnovabili nel patrimonio immobiliare delle istituzioni pubbliche, negli edifici adibiti a uso ospedaliero e sanitario

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    Autore

    Roello Piero

    Intento del blog è quello di discutere in modo divulgativo, ma non troppo, del risparmio energetico, con un occhio agli aspetti tecnici ed economici

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