E' incredibile come le prospettive energetiche e la conseguente ricerca scientifica e tecnologica si siano evolute negli ultimi 20 anni; nonostante ciò, la lentezza della legislazione italiana e l'inerzia del nostro sistema industriale stanno continuando a far fluire ingenti investimenti in tecnologie che presto o tardi verranno a consumarsi a causa dei loro limiti: un caso su tutti è il cosiddetto teleriscaldamento.
Il teleriscaldamento è una soluzione idonea per trasportare calore di scarto da cicli produttivi o inceneritori, calore che altrimenti andrebbe perso e quindi calore con costi bassissimi, ma è anche stata la soluzione adottata dalla Unione Sovietica per riscaldare gli enormi quartieri dormitorio delle città industriali; invece da noi, con molti anni di ritardo rispetto al resto d’Europa, è diventato un business per vendere calore prodotto in modo poco efficiente, trasportato in modo inefficiente e chiaramente tutto ciò con i costi che ne conseguono. Per essere chiaro, se ci hanno raccontato che era più efficiente una grande centrale che produceva calore ed una grande rete che lo distribuiva (forse vero negli anni ’70), oggi i conti vanno rifatti visto che una moderna caldaia a condensazione (quella che molti dei lettori hanno a casa appesa al muro) ha un rendimento del 105% (Potere calorifico inferiore) mentre il rendimento di generazione e distribuzione del teleriscaldamento può arriverà forse al 90% (ma in molti casi molto meno): questo principalmente a causa delle temperature in gioco. Infatti se vogliamo produrre calore per trasportarlo a grande distanza siamo costretti a farlo a temperature elevate, per essere sicuri di soddisfare le esigenze di tutte le utenze (anche quelle più lontane) mentre la tendenza e le normative attuali, ma soprattutto il buon senso, impongono di costruire impianti che lavorino a temperature sempre più basse (per esempio impianti a pavimento). La spinta che ancora oggi viene data al teleriscaldamento troverebbe l'unica giustificazione nei forti incentivi per la produzione combinata di energia elettrica e termica (cogenerazione) ma sappiamo anche che tali incentivi prima o poi cesseranno ed i maggiori costi che verranno ribaltati sugli utenti renderanno molto poco appetibile il calore così prodotto. Oggi abbiamo a disposizione tecnologie che sono molto più ecologiche del teleriscaldamento e molto meno energeticamente costose, come le pompe di calore, il solare termico, le caldaie a condensazione, le biomasse, ad altre ancora, e per la produzione di energia elettrica dovremo aspettare la diffusione del fotovoltaico e di altre tecnologie ancora non mature.
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AutoreRoello Piero Archivio
Giugno 2016
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