Quando mi viene chiesto quali siano i difetti di un impianto radiante a pavimento devo sempre rispondere il tempo d'inerzia dell'impianto, che pur essendo anche un pregio, rende difficile da gestire la temperatura negli ambienti soprattutto in giornate con grandi escursioni termiche. Se infatti un buon impianto dotato di sonda esterna regola la temperatura dell'acqua nei pavimenti a seconda dei parametri impostati (la cosiddetta curva climatica), il risultato della regolazione effettuata per esempio alle 6 del mattino, si ripercuoterà nei locali interni solo dopo qualche ora, in relazione ad alcuni parametri come lo spessore del pavimento; nel frattempo però la temperatura esterna potrebbe aver subito drastiche variazioni ed in edifici non troppo efficienti o con grandi vetrate, il risultato sarebbe un aumento indesiderato della temperatura ambientale, con scarso comfort ed elevati consumi. Per cercare di ovviare a tale inconveniente le centraline di regolazione fanno una media della temperatura esterna delle ultime ore in modo da attenuare i picchi sia verso l'alto che verso il basso (lo stesso problema si manifesta con repentini raffreddamenti dell'aria esterna): tale soluzione però molte volte è insufficiente od inadeguata. La tecnologia oggi però ci permetterebbe di fare qualcosa che potrebbe sembrare una soluzione da "minority report" e cioè di utilizzare delle previsioni per regolare l'impianto con la temperatura che ci sarà effettivamente nel momento in cui l'inerzia dell'impianto avrà trasferito effettivamente il calore necessario alla casa: così facendo non ci sarebbe più ritardo tra la regolazione e l'eventuale variazione in ambiente. Stiamo studiando una finta sonda esterna che in realtà acceda ad alcuni servizi web di previsioni, per ottenere le temperature previste nelle ore successive, e comunicarle all'impianto, che con tale soluzione non dovrà essere modificato o sostituito. Vedremo come andranno i test in campo.
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AutoreRoello Piero Archivio
Giugno 2016
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