Come ogni tentativo di cambiamento anche la diffusione di una soluzione a basso impatto ambientale trova diversi ostacoli prima di affermarsi sul mercato: un esempio è la pompa di calore. Nonostante la possibilità di sfruttare anche l'80% di energia rinnovabile dalle fonti più disparate (aria, acqua, terra) la pompa di calore non è ancora vista in Italia come la soluzione migliore per gli impianti di riscaldamento; le cause principali sono di ordine economico visto che l'energia elettrica (il restante 20% necessario alla pompa di calore) nel nostro Paese ha un costo superiore della media europea e soprattutto visto l'investimento iniziale in un impianto che può costare anche diverse decine di migliaia di euro. Ma se la difficoltà di sostituire i vecchi impianti è comprensibile quando si tratta di restrutturare, nelle nuove costruzioni si dovrebbe considerare seriamente l'opportunità di investire in una tecnologia che può anche avere un costo accessibile e innumerevoli vantaggi a lungo termine.
Innanzi tutto rispolveriamo una soluzione adottata dai nostri avi e cioè il pozzo canadese o provenzale; il principio è semplicissimo: facendo circolare dell'aria a qualche metro di profondità questa si riscalda di inverno e si raffresca d'estate: chiaramente il salto termico dipenderà dalla lunghezza dei canali, dalla portata dell'aria e dalla profondità, ma mediamente possiamo supporre di recuperare 5 gradi. L'aria così preriscaldata potrà essere utilizzata sia direttamente per alimentare una pompa di calore aria/acqua (meno costose rispetto alle acqua/acqua od alle terra/acqua) oppure direttamente nel recuperatore di calore: quest'ultimo è un tassello essenziale nelle nuove abitazioni perchè permette un ricambio controllato dell'aria ambientale recuperando fino al 90% del calore dell'aria viziata che va esplulsa; anche quest'ultima però ha ancora un contenuto termico importante e prima di essere spedita all'esterno può essere utilizzata per alimentare la pompa di calore. Il risultato è un impianto versatile, utilizzabile per produrre riscaldamento o raffrescamento, utilizzando una pompa di calore tra le meno costose ma aumentandone il rendimento grazie allo sfruttamento di energia gratuita e facilmente recuperabile.
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AutoreRoello Piero Archivio
Giugno 2016
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