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Solare termico: tipologie di impianto

6/6/2009

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Sono numerose le soluzioni proposte dai produttori di pannelli solari termici ma non sempre chi vende e chi acquista ha le idee chiare sui veri vantaggi e svantaggi che le diverse tecnologie comportano.
La più semplice delle configurazioni è quella a circolazione naturale, dove l'accumulo dell'acqua calda è collocato più in alto  dei pannelli di captazione nei quali il calore tende naturalmente a circolare verso l'alto e quindi all'interno dell'accumulo; il vantaggio maggiore di tale sistema è la completa assenza di apparecchiature elettriche mentre gli svantaggi sono un rendimento più basso e la presenza dell'accumulo all'esterno o al limite sotto al tetto.
La tecnologia ultimamente più diffusa è quella a circolazione forzata, impianti nei quali il liquido di scambio viene fatto circolare tra i pannelli e l'accumulo da una pompa; primo innegabile vantaggio è quello di poter posizionare gli accumuli in qualsiasi posizione anche a diverse decine di metri dai pannelli, e la possibilità con una centralina elettronica di gestire le diverse situazioni nel modo migliore, raggiungendo sicuramente i rendimenti migliori in questo ambito tecnologico. In ultimo prenderei in considerazione l'impianto a svuotamento che sta diffondendosi sempre più grazie ad un ottima politica commerciale: si tratta di un impianto in cui il liquido di scambio viene pompato nei pannelli solo nelle situazioni di funzionamento sicuro, mentre nelle situazioni critiche (surriscaldamento o congelamento) il liquido ritorna in una vasca ed i pannelli si svuotano. Esistono comunque altre varianti alle tecnologie sopra citate.
In linea generale tutte le tipologie sono valide ma vanno considerate nell'ambito particolare di dove verranno installate e dei risultati che si vogliono raggiungere a livello di integrazione con gli altri impianti presenti.
Un fattore determinante per chi decide di istallare un impianto solare è che sui piccoli impianti difficilmente c' è la possibilità di misurare direttamente l'energia prodotta dall'impianto solare e quindi ci si dovrà fidare del venditore/installatore oppure si dovranno fare alcuni calcoli a tavolino: per esempio se qualcuno vi vuole convincere che con 5 mq di pannelli piani si riesce a produrre l'acqua calda sanitaria per 4 persone e rimane ancora un po' di calore per integrare l'energia per il riscaldamento degli ambienti (e vivete in Piemonte) vi conviene smentirlo provare a fare qualche simulazione utilizzando i vari siti che vi ho indicato nel post "dimensionare impianto solare".
 

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Solare termico per refrigerare l'acqua.

17/5/2008

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E' uno di quei pensieri che ricordano l'alchimia mediovale come creare l'oro dal piombo, ed invece si tratta solo di termodinamica: usare l'energia dell'acqua calda per produrre lavoro e quindi riuscire a refrigerare un liquido.

A dirla tutta il principio fu già utilizzato a partire dalla fine del 1800, ma in seguito è stato rilegato ad applicazioni particolari a cuasa del grande successo dei compressori nell'ambito della refrigerazione; oggi torna in auge grazie alla possibilità di sfruttamento di calore residuo da processi industriali ed abbinato alla produzione da solare termico. Mentre nel primo caso già da qualche anno si vedevano applicazioni in abbinamento a motori cogenerativi (che producono energia elettrica e calore contemporaneamente) in modo da poterli utilizzare anche durante il periodo estivo, i cosiddetti assorbitori non si vedevano quasi mai abbinati al solare termico. In effetti il problema nasce dal fatto che le più diffuse tipologie di assorbitori necessitano un liquido di alimentazione a temperature minime di 90 gradi e sappiamo che ciò non è sempre osservabile con le normali tecnologie solari: il problema è stato risolto con l'integrazione di un bruciatore di backup direttamente sull'assorbitore in modo da poter sempre integrare il calore necessario. La tecnologia dei pannelli a concentrazione, soprattutto del tipo parabolico, ha poi permesso negli ultimi anni di lavorare su impianti a temperature che si avvicinano ai 200 gradi centigradi e che quindi possono essere meglio abbinati alla soluzione degli assorbitori. 

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Solare termico: configurazione standard

12/5/2008

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Molto spesso chi si avvicina a tecnologie che conosce poco, si domanda quale sarà la configurazione migliore per le proprie esigenze, la più affidabile, la più brevettata, etc.

Nel solare termico la soluzione standard è quella con due pannelli vetrati piani, in totale circa 5 mq, e bollitore bivalente, cioè alimentato sia dalla caldaia che dai pannelli, da 300 lt. Questo impianto permette una produzione di circa il 65-80% dell'acqua sanitaria per una famiglia di 4 persone (varia molto dall'ubicazione geografica) e con una affidabilità veramente elevata che dovrebbe portare la vita di impianto a 25 anni con pochissimi interventi durante tale periodo.

L'affidabilità è dovuta fondamentalmente alle temperature massime che si producono nel pannello piano (temperatura di stagnazione) e che difficilmente rischiano di danneggiare i componenti dell'impianto, e dal buon dimensionamento col bollitore che permette di non avere mai eccessi di acqua calda da smaltire.

Inoltre i componenti di questo tipo di impianto sono ormai testati da anni e centralina elettronica, circolatore, e quant'altro godono di elevatissimi standard di efficienza e durata.

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    Autore

    Roello Piero

    Intento del blog è quello di discutere in modo divulgativo, ma non troppo, del risparmio energetico, con un occhio agli aspetti tecnici ed economici

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