Nonostante le valvole termostatiche siano prodotti da anni sul mercato, l'esplosione di richieste dovute alla normativa ed all'esigenza di risparmio energetico, ha creato un piccolo disastro in termini di installazioni scorrette e approssimative; riporto qui solo l'ultimo caso perché mi è toccato vedere interi condomini con lo stesso errore ripetuto centinaia di volte in modo seriale. Una delle marche più diffuse in Italia è sicuramente Giacomini, nonostante anni fa avesse messo in commercio valvole termostatiche che a seguito di un eventuale bloccaggio dovevano essere smontate per poterle rimettere in funzione (quelle in commercio ora sono come le concorrenti, basta tirare lo stelo per sbloccare la valvola), ed in molti casi vedo che le testine termostatiche sono state applicate male sulla valvola: effettivamente il giusto montaggio è indicato dalla perfetta perpendicolarità della tacca di taratura con il piano di terra mentre è possibile purtroppo anche incastrare la testina con la tacca a 45° rispetto la posizione corretta; tra l'altro in questo modo la testina rimane più contro la valvola diminuendo il passaggio d'acqua nel radiatore.
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Le bollette aumentano ogni anno e diventa sempre più difficile gestire il riscaldamento di casa tenendo contemporaneamente sotto controllo i costi ed il comfort; è d'altronde vero che mai come negli ultimi 50 anni si sia sprecato, con la scusa dei costi energetici contenuti, nel settore dei combustibili. Ora, volenti o nolenti, o per spirito ecologista o per necessità pecuniarie, dobbiamo rivedere le nostre abitudini o comunque cercare delle soluzioni che impattino positivamente sul portafoglio ma che non stravolgano le comodità a cui siamo avvezzi. Forse ci può essere d'aiuto pensare a ciò che facevano i nostri meno fortunati nonni e bisnonni, che per cura ed organizzazione domestica erano sicuramente dei supereroi; e come era organizzato il riscaldamento della casa dei nostri avi? Molto semplicemente si scaldavano uno o due locali in cui si soggiornava mentre il resto della casa era raggiunta marginalmente dal calore del focolare principale ed era più che sufficiente per mantenere un livello di salubrità in tutta la casa. Chiaramente non posso invitarvi, anche perché non lo farei nemmeno io, a spegnere il riscaldamento in tutta la casa ed ad andare a dormire con la camera da letto a 8 gradi (e magari ad accendere un braciere sotto il letto per poi rimanere intossicati) ma le vie di mezzo sono sempre le più perseguibili: che vi serve avere tutta la casa a 22 gradi quando alla fine si passa la maggior parte del tempo in due stanze? Per andare a letto o magari solo per transitarci non sono sufficienti stanze con 16/17 gradi? Vi assicuro che dopo un primo impatto diventa normale spostarsi a quelle temperature e non c'è nemmeno il caso di coprirsi con strati supplementari perché se si tratta di un attività transitoria il nostro corpo è in grado di acclimatarsi senza problemi. Vorrei anche fare un appello alle neo mamme ed ai papà che vedo normalmente ossessionati dalla temperatura di casa, che diventa caraibica nei primi anni di vita dei bambini: come riportato sul sito del ministero della salute per i neonati la temperatura elevata non solo è inutile ma è molto dannosa!!! Ancora oggi, molte persone che incontro storgono il naso quando cerco di spiegar loro che sono innegabili i vantaggi delle caldaie a condensazione anche abbinate ai normalissimi impianti a radiatori; purtroppo col tempo si è diffusa la convinzione che questa tecnologia sia riservata agli impianti radianti (quelli a pavimento per intenderci): poi ripensando a dei vecchi interventi che io stesso feci anni fa su alcuni newsgroup mi sono anche sentito in colpa perchè forse ho contribuito a creare questa opinione. Infatti una decina di anni addietro, o forse più, ho sostenuto che i benefici, che allora una caldaia a condensazione poteva concedere rispetto alle meno sofisticate caldaie tradizionali, erano superiori solo in caso di impianti a basse temperature: ciò era vero negli anni '90 a causa degli elevati costi delle caldaie a condensazione ed al contenuto costo del gas metano, ma non può più essere vero oggi con i prezzi energetici alle stelle ed il gap tra i costi di una normale caldaia a camera stagna e quelli di una a condensazione praticamente abbattuti a poche centinaia di euro. Quindi, escludendo le Regioni in cui è comunque d'obbligo la caldaia a condensazione, è ora che tutti si convincano che non ha più senso affidarsi a tecnologie ormai superate solo per risparmiare nell'acquisto di un prodotto il cui consumo vanificherà in un anno o due il risparmio iniziale; per rendere l'idea di come si possono ottenere notevoli risparmi anche in abbinamento ad impianti con radiatori pensate a ciò che succede ogni volta che l'impianto si accende per esempio al mattino dopo essere stato spento tutta la notte: per molti minuti la caldaia a condensazione dovrà scaldare acqua che arriva dall'impianto praticamente fredda (che è la stessa condizione di un impianto a bassa temperatura) arrivando a rendimenti elevatissimi pari al 106% circa del potere calorifico inferiore. Un altra condizione in cui un impianto a radiatori si può comportare in modo simile ad un impianto a pavimento sono le mezze stagioni (quelle che per taluni non dovrebbero esistere più) in cui è sufficiente far circolare acqua nell'impianto anche a 40/50 gradi per raggiungere le temperature di comfort: se poi avete letto nei post precedenti come funzionano le valvole termostatiche, capirete subito che le temperature dell'acqua che ritorna in caldaia dopo aver attraversato il sistema valvola/radiatore sarà molto simile a quella di un impianto a pavimento. Si parla molto di geotermia nell'ambiente termotecnico ma la quantità di righe scritte sull'argomento non trovano corrispondenza alla diffusione degli impianti cosiddetti con pompa di calore terra/acqua nel nostro Paese; sicuramente il costo dell'energia elettrica è uno dei motivi principali ma non è da sottovalutare il costo dell'impianto e la burocrazia legata alle perizie geologiche. Inoltre mi è capitato di sentire utenti scontenti delle prestazioni reali un po' diverse da quelle che gli erano state prospettate anche perchè i valori nominali delle rese delle pompe di calore non comprendono i consumi dei vari circolatori che servono al funzionamento dell'impianto e quindi le bollette elettriche risultano sempre più salate del previsto; non da meno è il problema dell'assistenza tecnica, ancora scarsamente specializzata in questo settore, e comunque molto più complessa di quella relativa ad una semplice caldaia: per farla breve, un danno grave ad una pompa di calore non si risolve di solito con un fermo di un giorno o due. Alla luce di tutte queste osservazioni mi pare sensato valutare la parente "povera" della pompa di calore terra/acqua e cioè quella aria/acqua, insomma quella che tutti conoscono abbinata agli impianti di condizionamento ma meno applicata all'uso invernale: queste macchine, che assorbono calore dall'aria esterna per convogliarla nell'acqua del circuito di riscaldamento, hanno valori di efficienza che in alcune condizioni di esercizio hanno poco da invidiare alle loro cugine terra/acqua. In ultima analisi visti i costi contenuti è possibile un abbinamento con altro generatore (es. caldaia a gas o pellet) in modo da avere sempre un sistema di backup ed un supporto per i periodi in cui la pompa di calore abbia rese non ottimali a causa dell'aria esterna troppo fredda. Riassumo qui di seguito i vantaggi che a mio avviso una pompa di calore aria/acqua rispetto ad altre soluzioni: - costi contenuti e nessuna burocrazia aggiuntiva - dati di resa realistici (COP) - facilmente abbinabile alla caldaia esistente (il grosso dello spazio è all'esterno) - possibilità di utilizzare la pompa di calore solo a temperature esterne convenienti - ad oggi una quantità maggiore di tecnici formati alla riparazione Economicamente, per fare un raffronto, si tratta di risparmiare circa il 40% sul costo del GPL e un 10% sul costo del metano, con temperature esterne che non scendano sotto lo zero, mentre tutt'altro discorso è quello della macchina abbinata un impianto fotovoltaico, accoppiata che permette quasi di azzerare i costi per il riscaldamento. Finalmente è ufficiale, il quinto conto energia è una realtà o diventerà tale appena il tetto di incentivi per il quarto conto andrà ad esaurirsi (qualcuno dice a settembre). I cambiamenti sono notevoli e non sto quà ad analizzarli tutti perchè basta cercare in internet e ci sono decine di articoli (es. questo) sull'argomento ma quello che credo fondamentale è il calcolo degli incentivi che è stato stravolto. Quindi ho reso disponibile questo foglio excel per simulare come viene calcolato l'incentivo su di un impianto nuovo in base ai propri consumi ed alla produttività del'impianto stesso. E' una versione beta quindi segnalatemi eventuali errori od inesattezze. Buona simulazione Nonostante gli sforzi fatti, e quelli attualmente in corso, per rendere le interfacce delle regolazioni per impianti termici comprensibili ed utilizzabili anche da utenti poco avvezzi, posso registrare una grande difficoltà generale nel comprendere e programmare le "centraline", a partire dai cronotermostati arrivando fino ai quadri caldaia con regolazioni di tipo climatico ed in grado di gestire zone multiple; in particolare vorrei esaminare una tipologia di impianto molto diffusa, soprattutto a seguito del proliferare di caldaie a condensazione e di impianti a bassa temperatura: le regolazioni climatiche per la gestione di due zone (bassa+alta).
Nella maggioranza dei casi agli impianti cosiddetti a pavimento radiante viene associato un impianto ad alta temperatura che normalmente viene utilizzato per scaldare gli scaldasalviette nei bagni e/o ventilconvettori in tavernette o zone ad uso discontinuo; sorvolando sull'utilità di queste "zone aggiuntive" vorrei descrivere brevemente come dovrebbe funzionare una regolazione di impianto che non comprometta il rendimento dello stesso. Innanzi tutto l'impianto deve essere composto dal generatore di calore, da una o più valvole miscelatrici per la regolazione dell'impianto a pavimento con relativi circolatori e da un circolatore dedicato alla zona per alta temperatura; negli ambienti riscaldati dal pavimento potranno essere presenti delle sonde ambiente (ma se ne potrebbe anche fare a meno) mentre nei locali scaldati da radiatori e ventil saranno sufficienti dei termostati: fondamentale è capire la differenza tra sonde e termostati, infatti mentre le prime comunicano alla caldaia l'effettiva temperatura rilevata in ambiente, i secondi sono dei meri interruttori che al massimo possono spegnere ed accendere il circolatore di zona od aprire e chiudere una valvola (ON-OFF). Quindi nelle zone riscaldate con impianto radiante a pavimento è fortemente sconsigliato l'uso di termostati che non sono in grado di far modulare l'impianto per inseguire e mantenere un comfort ottimale ma anzi hanno dei tempi di reazione che non si conciliano con quelli dell'impianto che normalmente ha bisogno di diverse ore per scaldarsi e di altrettante per raffreddarsi. Un altra caratteristica della regolazione dell'impianto è legata alla temperatura di caldaia che fondamentalmente deve sempre rimanere la più bassa possibile e quindi in mancanza di richiesta da parte della zona ad alta temperatura deve essere sostanzialmente quella necessaria all'impianto a pavimento; naturalmente stiamo parlando di regolazioni climatiche e cioè in grado, grazie alla presenza di una sonda esterna, di modulare la temperatura necessaria in base alla reale richiesta di calore che scaturisce dal clima più o meno rigido all'esterno dei locali. Riepilogando per avere il massimo rendimento dobbiamo avere: - sonda esterna - sonda ambiente per riscaldamento a pavimento - termostato per zone alta temperatura ad uso discontinuo - caldaia collegata alla regolazione in grado di richiedere solo la temperatura minima - possibilità di regolare più livelli di temperatura nelle varie ore del giorno Il vostro impianto è composto da radiatori su ognuno dei quali sono istallati due apparecchi:
Ognuno di questi due componenti è indipendente dall'altro, non vi è comunicazione tra i due e servono a fare due cose completamente diverse tra loro e qui di seguito cercherò di spiegarlo. Se invece avete già le idee chiare ed avete qualche problema di funzionamento potete leggere il seguente articolo qui. la valvola termostatica
La valvola termostatica ha il compito di regolare la temperatura della stanza in cui è istallata; al suo interno c'è una capsula contenente un liquido che si espande a mano a mano che la temperatura aumenta nella stanza, ed è questa espansione che andrà a premere sulla valvola del radiatore chiudendone gradualmente il flusso: in parole semplici, più fa caldo nella stanza, meno acqua passa all'interno del radiatore. Ma cosa succede quando passa meno acqua nel radiatore? Semplicemente il radiatore comincerà a raffreddarsi nella parte bassa emanando meno calore e facendoci risparmiare. Per regolare la valvola termostatica a nostro piacimento c'è una scala graduata attorno alla manopola con dei numeri che di solito vanno da 0 (zero) a 5 (cinque); a cosa corrispondono tali numeri? In realtà non corrispondono esattamente ad una temperatura specifica anche se si prende in considerazione che il 3 (tre) corrisponde a circa 20 gradi nella stanza. Questa corrispondenza può però variare a causa della posizione del radiatore stesso e della valvola, quindi bisogna armarsi di un normale termometro per trovare la giusta corrispondenza tra il numero sulla valvola e la temperatura della stanza oppure semplicemente fidarsi della propria sensazione ho freddo aumento la valvola, ho caldo diminuisco la valvola In caso che la valvola fosse messa al massimo (sul cinque) ed il radiatore fosse caldo solo nella parte alta si possono avere i seguenti casi:
N.B. Il DPR 412/93 e seguenti modificazioni, fissa il limite massimo ammissibile di temperatura in una unità immobiliare (nel vostro alloggio) a 20+2 gradi (ventidue); i trasgressori potrebbero essere puniti con ammende che arrivano anche a qualche centinaio di euro. il contabilizzatore di calore Il contabilizzatore di calore è uno strumento elettronico ancorato (fissato) al vostro radiatore in una posizione specifica e serve a misurare il calore che il radiatore cede all'aria della vostra stanza (trasferimento di calore): per fare ciò è dotato di 2 sonde che misurano la temperatura del radiatore e la temperatura della stanza (una girata verso l'interno del radiatore, l'altra verso l'esterno). Il contabilizzatore non comunica in nessun modo con la valvola termostatica ma misura solo queste due temperature ed esegue alcuni calcoli: di conseguenza la valvola potrebbe anche essere al massimo ma se il radiatore per qualche ragione è freddo o parzialmente freddo, il contabilizzatore misurerà solo la temperatura fredda del radiatore e non segnerà alcun consumo in più. In altre parole cos'è che mi fa aumentare i consumi sul contabilizzatore? Sono esclusivamente due i fattori che fanno aumentare i consumi:
Inoltre pensate che la presenza di doppi vetri ed isolamenti di vario genere può abbattere i consumi del 30 %. Fate attenzione poi a finestre e balconi aperti: per ricambiare completamente l'aria di una stanza sono sufficienti 5 minuti di una finestra aperta, tutto il tempo in più farà solo raffreddare le pareti della stanza con un conseguente aumento dei consumi per riportare il livello di temperatura a quello desiderato: serve poco o niente chiudere le valvole nel periodo in cui si arieggia la stanza perché il consumo maggiore è quello che si avrà una volta richiuse le finestre per riportare la temperatura a quella desiderata. N.B. Non ci sono altri fattori che fanno aumentare i consumi. Conclusioni Vi invitiamo dunque ad un uso razionale dell'energia e vi consigliamo di dotarvi di qualche semplice termometro a mercurio per verificare che le temperature nelle vostre stanze non siano superiori a quelle fissate dalla legge, oppure, in caso di problemi o dubbi, richiedete una verifica con termometro digitale. Mi capita una volta di perdere in diretta la tua esilarante esibizione domenicale e tu che fai? Parli di caldaie!!
Chiaramente con Yuotube sono andato a recuperarmi la puntata e devo dire a malincuore che non mi hai fatto ridere: sarà che ho passato gli ultimi 10 giorni consecutivi a lavorare da mattino a sera, sarà che ho passato intere giornate all'aperto sottozero, sarà che ho le orecchie che fumano a forza di rispondere al telefono, sarà, ma non sono proprio riuscito a sorridere mentre raccontavi la tua disavventura con i termosifoni. Vorrei poter rispondere con la sagacia umoristica che ti contraddistingue ma siccome faccio un altro mestiere preferisco fare un elenco delle "minchiate che hai sparato": - i tubi che attraversano il nostro corpo gelano eccome ed infatti si muore assiderati - i tubi in lapponia non passano sicuramente all'esterno ed è colpa tua se quando hai comprato casa (o peggio l'hai fatta ristrutturare) hai fatto caso al colore del parquet ma non hai manco chiesto come sono fatti gli impianti - non ho mai conosciuto una ditta che fa reperibilità 24h su 24h (ma manco la guardia medica) quindi rileggi bene cosa c'è scritto sul adesivo - gli stagionali possono andar bene per raccogliere pomodori ma non sicuramente per aggiustare una caldaia a meno che tu non voglia trovarti una persona incompetente che smonta e rimonta un apparecchio in cui passano gas, elettricità ed acqua... (poi per fortuna è illegale e su certi apparecchi solo chi ha determinati requisiti può operare) - le caldaie si fanno controllare proprio a giugno quando l'impianto è fermo e con calma si possono fare tutte le manutenzioni del caso e se poi vuoi festeggiare, finito il lavoro stappiamo una bottiglia. Mi spiace Lucianina che tu debba aver passato qualche giorno al freddo, ma forse se invece di criticare chi di sicuro potrebbe far meglio ti facessi un esame di coscienza, scopriresti che bastava poco per evitare tutto questo trambusto ormai annunciato e previsto giorni prima. E' questo che alla fine ci fa arrabbiare a noi italiani: non ci diamo pace perchè sarebbe bastato passare 10 metri più in la dello scoglio e la nave, ehm volevo dire la caldaia, sarebbe ancora intatta. _E' disponibile sul sito della Viessmann una veloce procedura per il Check energetico
della vostra casa; è un utile strumento per analizzare a grandi linee quali sono gli interventi più convenienti da effettuare sull'impianto termico. http://www.efficienza-energetica-viessmann.it/energy-check/calcolo_energia/ |
AutoreRoello Piero Archivio
Giugno 2016
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