Nonostante le valvole termostatiche siano prodotti da anni sul mercato, l'esplosione di richieste dovute alla normativa ed all'esigenza di risparmio energetico, ha creato un piccolo disastro in termini di installazioni scorrette e approssimative; riporto qui solo l'ultimo caso perché mi è toccato vedere interi condomini con lo stesso errore ripetuto centinaia di volte in modo seriale. Una delle marche più diffuse in Italia è sicuramente Giacomini, nonostante anni fa avesse messo in commercio valvole termostatiche che a seguito di un eventuale bloccaggio dovevano essere smontate per poterle rimettere in funzione (quelle in commercio ora sono come le concorrenti, basta tirare lo stelo per sbloccare la valvola), ed in molti casi vedo che le testine termostatiche sono state applicate male sulla valvola: effettivamente il giusto montaggio è indicato dalla perfetta perpendicolarità della tacca di taratura con il piano di terra mentre è possibile purtroppo anche incastrare la testina con la tacca a 45° rispetto la posizione corretta; tra l'altro in questo modo la testina rimane più contro la valvola diminuendo il passaggio d'acqua nel radiatore.
1 Comment
Il vostro impianto è composto da radiatori su ognuno dei quali sono istallati due apparecchi:
Ognuno di questi due componenti è indipendente dall'altro, non vi è comunicazione tra i due e servono a fare due cose completamente diverse tra loro e qui di seguito cercherò di spiegarlo. Se invece avete già le idee chiare ed avete qualche problema di funzionamento potete leggere il seguente articolo qui. la valvola termostatica
La valvola termostatica ha il compito di regolare la temperatura della stanza in cui è istallata; al suo interno c'è una capsula contenente un liquido che si espande a mano a mano che la temperatura aumenta nella stanza, ed è questa espansione che andrà a premere sulla valvola del radiatore chiudendone gradualmente il flusso: in parole semplici, più fa caldo nella stanza, meno acqua passa all'interno del radiatore. Ma cosa succede quando passa meno acqua nel radiatore? Semplicemente il radiatore comincerà a raffreddarsi nella parte bassa emanando meno calore e facendoci risparmiare. Per regolare la valvola termostatica a nostro piacimento c'è una scala graduata attorno alla manopola con dei numeri che di solito vanno da 0 (zero) a 5 (cinque); a cosa corrispondono tali numeri? In realtà non corrispondono esattamente ad una temperatura specifica anche se si prende in considerazione che il 3 (tre) corrisponde a circa 20 gradi nella stanza. Questa corrispondenza può però variare a causa della posizione del radiatore stesso e della valvola, quindi bisogna armarsi di un normale termometro per trovare la giusta corrispondenza tra il numero sulla valvola e la temperatura della stanza oppure semplicemente fidarsi della propria sensazione ho freddo aumento la valvola, ho caldo diminuisco la valvola In caso che la valvola fosse messa al massimo (sul cinque) ed il radiatore fosse caldo solo nella parte alta si possono avere i seguenti casi:
N.B. Il DPR 412/93 e seguenti modificazioni, fissa il limite massimo ammissibile di temperatura in una unità immobiliare (nel vostro alloggio) a 20+2 gradi (ventidue); i trasgressori potrebbero essere puniti con ammende che arrivano anche a qualche centinaio di euro. il contabilizzatore di calore Il contabilizzatore di calore è uno strumento elettronico ancorato (fissato) al vostro radiatore in una posizione specifica e serve a misurare il calore che il radiatore cede all'aria della vostra stanza (trasferimento di calore): per fare ciò è dotato di 2 sonde che misurano la temperatura del radiatore e la temperatura della stanza (una girata verso l'interno del radiatore, l'altra verso l'esterno). Il contabilizzatore non comunica in nessun modo con la valvola termostatica ma misura solo queste due temperature ed esegue alcuni calcoli: di conseguenza la valvola potrebbe anche essere al massimo ma se il radiatore per qualche ragione è freddo o parzialmente freddo, il contabilizzatore misurerà solo la temperatura fredda del radiatore e non segnerà alcun consumo in più. In altre parole cos'è che mi fa aumentare i consumi sul contabilizzatore? Sono esclusivamente due i fattori che fanno aumentare i consumi:
Inoltre pensate che la presenza di doppi vetri ed isolamenti di vario genere può abbattere i consumi del 30 %. Fate attenzione poi a finestre e balconi aperti: per ricambiare completamente l'aria di una stanza sono sufficienti 5 minuti di una finestra aperta, tutto il tempo in più farà solo raffreddare le pareti della stanza con un conseguente aumento dei consumi per riportare il livello di temperatura a quello desiderato: serve poco o niente chiudere le valvole nel periodo in cui si arieggia la stanza perché il consumo maggiore è quello che si avrà una volta richiuse le finestre per riportare la temperatura a quella desiderata. N.B. Non ci sono altri fattori che fanno aumentare i consumi. Conclusioni Vi invitiamo dunque ad un uso razionale dell'energia e vi consigliamo di dotarvi di qualche semplice termometro a mercurio per verificare che le temperature nelle vostre stanze non siano superiori a quelle fissate dalla legge, oppure, in caso di problemi o dubbi, richiedete una verifica con termometro digitale. Con la diffusione, e l'obbligo di installazione in alcune Regioni, delle valvole termostatiche sui radiatori soprattutto negli impianti centralizzati si è ampliata notevolmente la casistica legata alle problematiche che si possono incontrare a seguito di scorrette o non attente installazioni. Possiamo catalogare, secondo l’importanza, queste problematiche come di seguito: 1) problemi legati all’insufficienza di calore erogato dal termosifone 2) problemi di rumorosità della valvola 3) problemi di bloccaggio della valvola Quello più diffuso è il problema di scarso riscaldamento o meglio dell’impossibilità di regolare la temperatura in ambiente utilizzando la scala graduata presente sulla valvola termostatica; ciò può avvenire principalmente per due motivi e cioè il posizionamento della valvola termostatica o la scarsità di elementi del radiatore (sottodimensionamento). Lasciando quest’ultimo punto all’analisi di chi deve calcolare i kW necessarie a scaldare un ambiente, parliamo del caso in cui la valvola termostatica si trovi in una posizione “sfavorevole” come per esempio - radiatore particolarmente incassato sotto mensola di marmo - radiatore chiuso parzialmente da mobili di grosse dimensioni - radiatore dietro tendaggi di tessuto pesante Come è facile intuire in questi casi la valvola termostatica rimane influenzata da una temperatura molto superiore a quella realmente presente al centro della stanza e quindi inizierà a “chiudere” il termosifone con anticipo rispetto a quanto sarebbe richiesto dalla reale temperatura ambiente; in linea generale quindi deve essere garantita un ottima circolazione d’aria intorno alla testina termostatica per favorire il suo miglior funzionamento. In ogni caso se non fosse possibile liberare la termovalvola dall’eccessivo calore si possono installare delle testine con sonda remota e cioè la stessa valvola ma dotata di un sensore remotabile a qualche metro di distanza collegato tramite un capillare alla testina termostatica; con questo escamotage è possibile rilevare la temperatura in un punto areato della stanza e quindi avere una regolazione precisa della temperatura. Un’altra fastidiosa conseguenza di una non corretta installazione è la rumorosità che si può creare durante il funzionamento dell’impianto a causa dell’aumentare della velocità del liquido nelle tubazioni quando la valvola termostatica è in fase di chiusura; ciò accade se l’impianto non è dotato di dispositivi in grado di regolare la portata del liquido in funzione dell’apertura delle valvole dei radiatori o della loro errata taratura. L’ideale per un impianto a termovalvole è la pompa a flusso variabile che, dotata di sensori di pressione e temperatura, varia i propri giri (e quindi anche il consumo elettrico) per avere sempre la portata di liquido ottimale, ma anche una valvola di bypass può svolgere correttamente la sua funzione (senza però farvi risparmiare elettricità) facendo ricircolare il liquido in eccesso attraverso le tubazioni principali subito dopo la pompa. Ultimo difetto che può verificarsi è il bloccaggio della valvola, dopo un lungo periodo di completa chiusura, a causa dei residui presenti negli impianti non nuovi e comunque alimentati con acqua non trattata e reintegrata negli anni per compensare le piccole perdite dovute alla vetustà delle tubazioni. Per evitare che ciò accada è utile ricordarsi allo spegnimento dell’impianto di mettere le valvole termostatiche sulla posizione di completa apertura e lasciarle in tale modalità per tutto il periodo estivo (quando in ogni caso l’impianto non è in funzione) oppure ricordarsi con una certa frequenza di aprirle completamente per qualche minuto (durante il periodo di funzionamento). Buon anno e alla prossima |
AutoreRoello Piero Archivio
Giugno 2016
Categorie
Tutti
|